Eravamo negli anni settanta, in quel periodo lavoravo in un ufficio postale situato sulla tredicesima avenue e cinquantaseiesima strada. Servivamo una comunita` di piu` di 50mila persone, per una meta` di discendenza Italiana e l`altra meta` ebraica. C`erano tante piccole aziende e tanti uffici professionali. A quel tempo non c`erano compiuter a distribuzione di masse, e per queste aziende e professionisti l`ufficio postale era la fonte principale della loro corrispontenza. Per venire incontro alle necessita` di questi piccoli industriali di ricevere la posta in mattinata, l`ufficio postale mise a loro disposizione un servizio chiamato caller service che consisteva nel dare loro, dietro un pagamento di 80 dollari l`anno, la possibilita` di venire dopo le nove del mattino a prelevare di persona la loro corrispondenza della giornata. Questo servizio era molto importante per loro perche` gli permetteva di iniziare di buon ora i loro affari. Nel nostro ufficio avevamo una trentina di questi affaristi. Ognuno di loro aveva un rappresentante incaricato a venire a prendere la loro corrispondenza. Tutti rispettavano l`orario di apertura di questo servizio, tranne uno. Un vecchietto, molto simpatico e molto riservato, alto e magrolino, era solito venire alle otto del mattino. Pazientemente aspettava nell`atrio postale l`orario di recapito della posta per la sua azienda. Una mattina invece di aspettare, come era di sua consuetudine, si avvicino` al mio sportello per chiedermi un favore.Mi disse che aveva un impegno in mattinata che non poteva mancare, e se era possibile dargli piu` presto la sua posta, pregandomi di dire al suo postino di portare la rimanenza della sua corrispondenza nel suo regolare recapito pomeridiano. Fu cosi` che per rispetto alla sua anzianita`, ed anche perche` era la prima volta che mi chiedeva un favore acconsentii alla sua richiesta. Mi recai dal suo postino chiedendogli la posta per questa compagnia, aggiungendo di dire al suo cliente di non abusare piu` di questo favore. Il postino guardandomi mi disse " Donato tu sai chi e` quel vecchietto?" Io gli risposi di si`. Era il rappresentante di una ditta di olio per riscaldamento per abitazioni. Lui mi disse " No, caro Donato, il vecchietto e` il padrone di quella azienda, e ti dico di piu`, il suo nome e` Carlo Gambino, ti dice niente questo nome?" Alla mia risposta negativa mi disse " Hai per caso visto negli ultimi tempi il film "The Godfather" (Il Padrino)?" Alla mia risposta affermativa mi disse" Ebbene questo film e` stato ambientato in parte alla vita di questo signore" Gli chiese se stava scherzando e lui mi disse di no, aggiungendo" E`proprio lui" Capii allora, che senza saperlo, mi trovavo di fronte ad un degli uomini piu` potenti e temuto di quel tempo. Passarono alcuni giorni ed il vecchietto, come era sua abitudine, arrivo` verso le otto e mezza. Io, senza che lui mi dicesse niente, andai immediatamente a prendergli la sua posta. Lui sorpreso mi disse che non c`era bisogno, perche` quella mattina poteva aspettare. Gl risposi che andava bene cosi`. Lui mi ringrazio` avviandosi verso una grossa macchina Buick che con l`autista lo stava aspettando. Quella fu l`ultima volta che lo vidi, perche` pochi giorni dopo mi arrivo` il trasferimento all`ufficio postale Parkville Station situato nella ventesima avenue e sessantasettesima strada.
Di Donato D'Orazio